Ognuno muore solo

Hans Fallada
Il nostro viaggio attorno al mondo ci porta questo mese in Germania, alla scoperta di quello che Primo Levi definiva come “Il libro più importante che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo”. Un’opera in contrasto, quindi, con il luogo comune di un Hitler che non conobbe oppositori tra la gente ordinaria, unita nella colpa collettiva.

Il racconto parla di poveri eroi: Anna e Otto Quangel. Lui caporeparto, lei casalinga, come tutti i loro pari soli, addormentati e abbagliati dal Führer, conoscono un risveglio dopo la notizia della morte del figlio al fronte. Cominciano così a riempire alcuni caseggiati della loro Berlino con cartoline vergate in modo incerto di appelli ingenui di ribellione. Lo fanno per comportarsi con decenza fino alla fine, ben sapendo che moriranno e sicuri che nel vicino incontreranno più facilmente il delatore. L’autore li illumina, scorgendo in loro una specie di coscienza della nazione, rappresentata dai tanti volti intorno che sono espressione di un popolo spaccato in due: chi opprime e chi è sepolto nella sua paura.

Ognuno muore solo costituisce la rielaborazione letteraria di una vera inchiesta condotta dalla Gestapo, che portò alla decapitazione di due coniugi berlinesi di mezza età. Hans Fallada, massimo autore del neorealismo weimariano, nonché forse unico degli scrittori antinazisti già affermati a non emigrare dalla Germania hitleriana, scrisse l’opera nel 1946, in soli ventiquattro giorni, poco prima di morire.

Questo nostro breve viaggio in Germania non può concludersi senza alcune notizie interessanti.

Sapevate che la sua capitale, Berlino, è nove volte più grande di Parigi e ha più ponti di Venezia?

Se in Italia sono presenti certificazioni nazionali sulla qualità del vino (DOC, DOCG e IGT), in Germania esisteva il Reinheitsgebot, ossia il “Decreto purezza” che serviva a garantire la qualità della birra sulla base degli ingredienti (luppolo, acqua e orzo). Al giorno d’oggi esso è stato sostituito dal Vorläufiges deutsches Biergesetz, ossia la “Legge provvisoria sulla birra tedesca”, che modifica in parte gli ingredienti da utilizzare. La birra è la bevanda nazionale tedesca; in tutto il territorio sono presenti circa 1300 birrifici e più di 5000 tipologie di birra. Non a caso la festa più grande e più famosa che caratterizza questo stato è l’Oktoberfest, la festa dedicata a questa bevanda. Nata nel 1810 in occasione delle nozze del principe Ludovico di Baviera, a dispetto del nome si svolge a settembre.

In Germania si celebrano anche molte altre festività particolari, come il Rehin im Flammen (la festa di fuochi d’artificio), o il Wacken Open Air, il più grande festival di heavy metal del mondo.

Volete sapere quale ricetta è un po’ il simbolo del paese? La Kasekuchen, una pasta frolla ripiena di crema al formaggio (quark), molto simile nell’aspetto e nel gusto a una cheescake.

Ricetta: https://www.agrodolce.it/ricette/kasekuchen/

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