Con questo appuntamento viaggeremo negli strepitosi anni Venti ricchi di innovazione in tutte le arti e che videro manifestarsi un’esplosione di idee e di voglia di sperimentazione da parte di artisti, cineasti ed intellettuali tanto da creare terreno fertile per i successivi decenni. L’Europa in particolare fu il nido dove far crescere nuovi linguaggi e contenuti che segnarono profondamente tutto il resto del XX secolo.  

Si possono individuare vari percorsi cinematografici che caratterizzano quest’epoca, diversi nelle varie parti del mondo, ma simili nella volontà di sperimentare le potenzialità di un’arte giovane e in piena espansione. Ci soffermeremo in particolare sul panorama europeo e sul cinema americano di quegli anni.


IL CINEMA DELLE AVANGUARDIE

Dall’Italia parte nel 1916 il più antico movimento del cinema d’avanguardia europeo: il cinema futurista. Gli autori del Manifesto della cinematografia futurista (tra i firmatari Marinetti, Corra, Ginna, Balla) sostenevano che: “il cinema fosse, per natura, arte futurista, furono i primi a riconoscere il nuovo media come linguaggio artistico e ad ipotizzarne uno sviluppo slegato dalla pura narratività […] il film La Thaïs o Perfido intrigo (1917) di Anton Giulio Bragaglia è l’unico valido esempio di cinema futurista che ci sia pervenuto”.

Molti artisti come il cubista Fernand Léger, il dadaista Duchamp, il surrealista Dalì nel corso di questi anni integreranno il proprio percorso artistico con originali produzioni cinematografiche. Questo cinema sperimentale fu di breve durata, ma fondamentale nella storia del cinema, tanto da ispirare autori come Federico Fellini o Alejandro Jodorowsky.

E per saperne di più…


La caduta della casa Usher (La chute de la maison Usher) – Jean Epstein, 1928

Vero capolavoro del cinema impressionista in Francia. In questo film il regista riuscì ad esprimere tutta la sua poetica lirica, “non un semplice adattamento del racconto di E.A. Poe, bensì un amalgama di suggestioni riconducibili a più opere dello scrittore in cui, attraverso la tecnica del ralenti, Epstein rese la relatività del tempo, inteso come dimensione esclusivamente psicologica, luogo privilegiato per lo svolgersi del dramma.” Per la realizzazione di questo film il cineasta chiamò un aiuto regista allora ventottenne, Luis Buñuel.

E per saperne di più…


Metropolis – Fritz Lang, 1927

Opera fondamentale della cinematografia mondiale che lega in un solo momento futurismo ed espressionismo tedesco sia nelle scelte scenografiche e architettoniche, sia nella messa in scena della storia che punta a sviluppare e a valorizzare tutte le potenzialità tecniche, formali ed emozionali del cinema. Ma il film è dunque anche una sintesi di architettura e dell’arte europea più innovativa di quel momento.

Lang scrisse la sceneggiatura di Metropolis insieme alla moglie, Thea von Harbou, basandosi sul romanzo omonimo che Thea stessa aveva scritto due anni prima.  Il film è ambientato in un futuro ipotetico, oscuro e asfissiante, nel 2026 nella futuristica Metropolis. Tra grattacieli altissimi si incrociano ardite sopraelevate percorse da avveniristiche vetture. La città è abitata da ricchi annoiati e immersi nei lussi più sfrenati, mentre al livello più basso della metropoli la realtà è ben diversa: uomini ormai ridotti in schiavitù cercano di sopravvivere in condizioni disumane. La vicenda si snoda tra i due protagonisti il ricco Fender e la giovane Maria, amica degli operai oppressi che combatte perché, come recita l’aforisma del film, “mediatore tra il cervello e le mani dev’essere il cuore”.

Il film è universalmente riconosciuto come un modello per molti soggetti di fantascienza moderna, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e la saga di Guerre Stellari.

E per saperne di più…


HOLLYWOOD NEGLI ANNI VENTI

Mentre il vecchio continente lavora ad un cinema inteso come forma d’arte, negli Stati Uniti si punta ad un cinema più commerciale di intrattenimento, il genere comico spopola, nascono le grandi case di produzione.

Per raccontare una parte importante del cinema americano di quel periodo vi proponiamo una pellicola contemporanea che ci porta nella magica Hollywood ad un passo dal primo film sonoro The Jazz Singer di Alan Crosland del 1927, data che segna per convenzione l’ingresso del sonoro nel cinema.


The Artist – Michel Hazanavicius, 2011

Vincitore di cinque premi Oscar, girato in bianco e nero e quasi interamente muto, è un film che utilizza tutte le strategie del cinema del passato per raccontare una storia in cui lo scopo è ancora e sempre lo stesso: divertire e intrattenere lo spettatore. Nella Hollywood del 1927, George Valentin è un notissimo attore del cinema muto. I suoi film avventurosi e romantici attraggono le platee. Un giorno, all’uscita da una prima, una giovane aspirante attrice lo avvicina e si fa fotografare sulla prima pagina di Variety abbracciata a lui. Di lì a poco la ritroverà sul set di un film come ballerina, la ragazza avrà una carriera tutta in ascesa anche con l’avvento del sonoro con il nome di Peppy Miller, mentre George Valentin verrà rapidamente dimenticato.

E per saperne di più…

Visioni. Gli anni Venti, fucina di idee
Tagged on: